Il Bosco
Una delle peculiarità del territorio del Marghine è nell’integrità quasi totale della copertura boschiva. Proprio nel territorio del Comune di Bolotana troviamo ancora testimonianza della vegetazione arborea preesistente. L’area infatti conserva praticamente integra il suo patrimonio boschivo, solo nel 1984 ha subito un grande incendio e vi è stato un solo impianto di rimboschimento. Ci sono stati negli anni vari diradamenti per prelievo di legname ma senza che questi influissero significativamente sulla vegetazione. Una delle specie arboree più rappresentate è sicuramente la Roverella (Quercus pubescens) che spesso troviamo in associazione con l’Acero minore (Acer monspessulanum) con le sue caratteristiche foglie trilobate che in autunno conferiscono al paesaggio quel tipico colore rosso-bruno. Sparsi nel territorio, ma a volte anche in nuclei consistenti tali da formare boschi puri troviamo i Lecci (Quercus ilex) e a testimonianza dell’originale lecceta che occupava l’intera area è rimasta ovunque la presenza del Ciclamino, pianta indicatrice di lecceta. Il sottobosco è vario, a volte anche fitto, in particolare nelle aree poco pascolate. Le specie prevalenti sono il Biancospino (Crataegus monogyna) e la Rosa canina e di entrambe queste essenze sono note le proprietà medicinali ed aromatiche. Molto comuni sono anche le felci specialmente la Felce aquilina con le sue grandi fronde caratteristiche. Agli sguardi più attenti non è difficile scorgere le piccole fragole selvatiche o le delicate violette. Nelle radure troviamo diverse specie di orchidee dalle diverse forme e colorazioni, la Digitale (Digitalis purpurea) col suo splendido fiore campaniforme dal color porpora intenso, un tempo molto utilizzata per le sue proprietà cardiotoniche. Ma la vera bellezza e rarità del sottobosco è la Peonia (Peonia mascula mascula), specie molto rara a livello mondiale, un tempo molto comune nei boschi sardi, anche se oramai è quasi più facile reperirla all’interno dei giardini privati dei paesi limitrofi ai boschi piuttosto che nel suo ambiente naturale.
All’interno del bosco è facile osservare altre specie arboree come il Ciavardello, il Melo selvatico, il Frassino, anche se la vera peculiarità sta nella presenza di diversi esemplari pluricentenari di Tasso (Taxus baccata) detto anche albero della morte per la sua quasi totale tossicità. Il Tasso è una specie relitta di una vegetazione antica qui associata all’Agrifoglio (Ilex aquifolium), specie protetta della quale è proibito l’espianto ed il taglio. Tasso e Agrifoglio si trovano spesso insieme, specie nell’area di Mularza Noa, a formare piccoli popolamenti puri in stadio di massimo equilibrio detto climax. Questo stadio è ormai abbastanza raro in natura ed evidenza l’integrità dell’area. Al suo interno troviamo alberi di dimensioni notevoli, il sottobosco è fitto di lianose e a volte impenetrabile con il terreno ricco di humus, si può affermare che qui la natura non ha conosciuto l’opera dell’uomo. Sporadica ma molto significativa è la presenza del Ciliegio selvatico che in epoca di fioritura rende l’area particolarmente suggestiva con i suoi piccoli fiori bianchi.
La flora endemica del territorio di Bolotana
La flora del territorio di Bolotana comprende circa 750 entità diverse, pari a circa 1/3 delle specie totali presenti in Sardegna, di queste circa 33 sono endemiche.
Sono dette piante endemiche quelle specie che vivono in un territorio ristretto, talvolta in un’unica località al mondo. Tanto più è piccolo e circoscritto il territorio in cui una specie endemica vive tanto più questa è minacciata e necessita di protezione.
Tra le specie ad areale molto ristretto la più importante e rara è il Ribes sandalioticum, piccolo arbusto testimone di una flora antica che vegeta solo nelle zone fresche e ombrose delle aree montane del Marghine, del Limbara e del Gennargentu. Nel Marghine lo troviamo con un unico esemplare nei pressi di una fonte in località Ortakis. Estremamente rara è anche la Glechoma sardoa, che pur essendo molto comune nell’area di P.ta Palai e Mularza Noa, è un endemismo sardo ad areale molto limitato. Altri endemismi sono condivisi con la Corsica a testimonianza dell’antica unione tra le due isole e sono i più numerosi presenti nell’area. Tra questi la più particolare è la Morisia monantha che vive nei luoghi umidi ed è in grado di fiorire anche se viene completamente sommersa dall’acqua. Nelle rupi troviamo invece specie come la Barbarea rupicola, la Stachys corsica e la Silene nodulosa che riescono a vegetare in aree con esposte a forti venti con scarsità di substrato e di acqua. La gariga montana è caratterizzata dal Timo (Thymus herba-barona) dalla Ginestra corsa (Genista corsica) e dalla Orobanche rigens, piccola pianta parassita che vive tra le radici della ginestra.
Tali specie sono molto comuni e conosciute sia per il particolare profumo nel periodo della fioritura sia per l’uso del Timo come spezia. I primi a fiorire dopo i rigori dell’inverno sono il Crocus minimus e la Romulea requienii (entrambi endemismi sardo-corsi) che conferiscono ai prati montani il caratteristico color viola-porporino che preannuncia l’arrivo della primavera. Altri endemismi sono condivisi con le isole Baleari come il Bellium bellidiodes, piccola margherita che vegeta nei luoghi umidi o con le isole dell’Arcipelago Toscano come la Cymbalaria aequitriloba tipica dei fontanili nei boschi ombrosi. Il caratteristico e penetrante profumo svela la presenza del Giglio di San Pancrazio (Pancratium illyricum) comune endemismo tirrenico dai grandi fiori candidi che vegeta nelle radure dei boschi montani. Lungo i bordi dei sentieri troviamo spesso altre specie endemiche, alcune appariscenti come il Verbascum conocarpum con i suoi fiori gialli portati su uno stelo molto alto (oltre il metro), altre molto piccole e nascoste come la Viola alba ssp. dehnhardtii con i suoi piccoli e delicati fiori violacei. La legislazione italiana non prevede particolari leggi di tutela delle specie endemiche che spesso devono la loro rarità alla loro bellezza che le fa ambire come piante da giardino. Si deve quindi fare appello al buon senso comune e ad una effettiva conoscenza dei numerosi endemismi che vegetano nel territorio di Bolotana che contribuiscono a rendere l’area di grande rilevanza dal punto di vista botanico e naturalistico, per garantire la loro salvaguardia.