LA FAUNA DEL BOSCO

La fauna è quella tipica dei boschi e delle praterie montane, tra i vertebrati il gruppo più rappresentato è senza dubbio quello degli Uccelli. Se osservare l’Aquila reale è un evento raro, fra i Rapaci sono comuni la Poiana, che solitamente volteggia nelle radure e nella zona di Ortakis e il Gheppio che è il falchetto più diffuso e conosciuto che riesce a rimanere immobile sulla verticale sbattendo velocemente le ali per meglio identificare le prede che solitamente sono costituite da piccoli rettili, roditori e insetti. Più legati alle aree boscate sono lo Sparviere e l’Astore che con le ali corte e arrotondate riescono a inseguire fra gli alberi gli uccelli come i Colombacci e le Ghiandaie. Quest’ultime sono particolarmente confidenti nei confronti dell’uomo e sono solite cercare del cibo fra gli avanzi dei pic-nic.

Molte altre specie sono più difficili da osservare e la loro presenza è tradita dai loro canti che generalmente sono particolarmente armoniosi come quello della Capinera, oppure con note squillanti come quello del piccolo Scricciolo. Oppure nelle ore notturne nel bosco risuono il monotono richiamo dell’Assiolo un piccolo gufo dal piumaggio mimetico che si ciba quasi esclusivamente di insetti. Mentre solo stando con il naso per aria è possibile vedere le acrobazie delle Cince, nel bosco di Ortakis sono presenti tutte e tre le specie che si riproducono in Sardegna che si dividono le chiome degli alberi alla ricerca dei piccoli insetti di cui si nutrono e sono la Cinciallegra, la Cinciarella e la Cincia mora, tutte caratterizzate dal deporre un gran numero di uova, anche 10-12 per covata nella Cinciallegra. Le pozze e le anse più tranquille del Rio Biralotta oltre a costituire ideali punti di abbeverata sono anche il posto prescelto dagli anfibi per deporre le uova, dalla piccola verde Raganella al raro Discoglosso sardo. Inoltre è frequente sorprendere la Biscia viperina che caccia nelle acque poco profonde mentre il Biacco preferisce i luoghi più assolati e costituisce una minaccia per i nidi dato che si ciba sia delle uova che dei nidiacei.

Mentre per quanto concerne i mammiferi una delle specie più importanti presenti nell’area è la Martora altro temibile predatore, anche se purtroppo non è molto facile osservarla, come del resto l’elusivo Gatto selvatico che è come un fantasma del bosco tanto è riservato. Mentre sia la Volpe che il Cinghiale sono più abbondanti è soprattutto alla sera non è difficile sorprenderli mentre vanno alla ricerca del cibo.

NOTE FAUNISTICHE

La fauna di Mularza Noa è varia e interessante e con un po’ di pazienza e fortuna è possibile vedere anche alcune specie di animali rari. Tra i lastroni di pietra vive la grossa lucertola di bediagra, di colore molto scuro con macchioline bluastre sui fianchi. Più piccola di colore nocciola o verde brillante con due strie ai lati del dorso, la comunissima lucertola tiliguerta, prende il sole sulle rocce o sulle pietre dei muri a secco. Molto abbondante, anche se di difficile

Avvistamento, il biacco della livrea gialla e nera, a volte lo si può osservare in agguato sopra i cespugli. Numerosissime sono le specie di uccelli presenti nelle zone. Nei pressi della cascata si può ammirare il piccolissimo scricciolo, marrone screziato, molto nidificante in Sardegna. Poco più grande il pigliamosche, grigiastro con il petto striato esegue incredibili evoluzioni aeree per catturare mosche e farfalle. Molto comuni le ghiandaie dal petto rossovinato e le ali con macchie celesti. Il merlo nero col becco giallo ed il fringuello dai vivaci colori, fanno sentire il loro canto melodioso durante tutta la primavera. Un rapido tamburellare fa individuare facilmente il picchio rosso maggiore mentre cerca larve di insetti sotto le cortecce degli alberi. Un uccello di grosse dimensioni, nero e grigio, a volte in stormi numerosi attira facilmente l’attenzione; è la cornacchia grigia. Se si osserva il cielo magari con un binocolo, è possibile vedere uccelli in cerca di cibo: il più comune è il corvo imperiale, tutto nero. Frequenti sono anche il nibbio reale, il falco pellegrino e il grandissimo grifone. Per i più esperti ornitologi le scoperte sono numerose: tra i cespugli potranno individuare magnanime sarde, l’occhiotto e la capinera; sulle rocce si vedono spesso le coppie di passero solitario, mentre nei prati si possono osservare allodole, calandre e tortorelle. L’averla capirossa sosta sui primi selvatici mentre la ballerina bianca e le ballerine gialle il loro cibo in prossimità dell’acqua.

Il topo quercino vive sui rami degli alberi.

Il porcospino abbandona i cespugli al tramonto.

Con molta fortuna è possibile vedere la martora, la volpe, e il cinghiale. Presente in numero molto limitato il gatto selvatico.