
PIERCY BENJAMIN
BENJAMIN PIERCY (1827-1888)
Cittadino onorario di Bolotana
La figura di Benjamin Piercy è nota ai cultori di storia sarda per il ruolo fondamentale che egli ebbe nella costruzione delle ferrovie in Sardegna.
Benjamin Piercy, terzogenito di Robert e di Arabella Williams, nacque il 16 marzo 1827 a Trefeglwys, località della contea di Montgomery, nel Galles. Il padre Robert Piercy, funzionario addetto alle costruzioni stradali e alle espropriazioni, era un geometra che svolse la sua attività, oltre che nella contea di Montgomery, anche nelle contee di Denbigh e Flint. Fu inoltre socio e cooperatore del celebre Brunel, autore della galleria che passa sotto il Tamigi a Londra.
Dotato di grande intelligenza, Benjamin conseguì la laurea in ingegneria civile a vent’anni; ma fu soprattutto nello studio paterno che egli consolidò quella pratica professionale che lo proporrà, giovanissimo, insieme al fratello Robert, all’attenzione degli ambienti imprenditoriali gallesi e londinesi.
L’intensa attività professionale diede a B. Piercy una solida posizione economica e nel 1855 sposò Sarah Davies, figlia di Thomas Davies, un facoltoso albergatore di Montgomery. La coppia si stabilì a Wrexham, nel Nord del Galles, residenza abituale della famiglia Piercy, la quale, per l’intensa attività del capofamiglia, dovrà spesso spostarsi a Londra, in Francia, in Italia, in Sardegna.
Dal matrimonio nacquero nove figli, tre maschi e sei femmine: Robert Charles (n. 1857), Arabella (n. 1859), Florence (n. 1860), Lily (n. 1862), Eva (n. 1864), Henry Egerton (n. 1866), Ethel (n. 1869), Benjamin Herbert (n. 1871), Helena (n. 1873).
Nel 1862 Benjamin Piercy inizia la sua collaborazione col gruppo Semenza, la società a capitale italo-inglese che si era assunto l’incarico di realizzare la strada ferrata in Sardegna.
La società concessionaria del gruppo Semenza affidò ad un’équipe di ingegneri guidata da Benjamin Piercy, nell’autunno 1862, l’incarico di integrare e modificare i progetti di massima delle ferrovie sarde già redatti dalla Società Baratelli e Co.
Nel 1866 B. Piercy fu ingaggiato come ingegnere-capo dalla Società Ferroviaria Napoléon Vandée per la costruzione di un nodo ferroviario che doveva congiungere la Turenna, regione centro-occidentale della Francia, con la Vandea, sulla costa occidentale atlantica. L’esperienza francese contribuì a consolidare a livello internazionale le quotazioni professionali dell’ormai quarantenne ingegnere, che in quello stesso anno partiva alla volta dell’India.
La permanenza di Benjamin Piercy in Assam, protrattasi dal 1866 al 1868, ha dato luogo, curiosamente, ad una leggenda riguardante la Sardegna, sulla quale è opportuno soffermarsi brevemente.
Nei nn. 11-12 della rivista Frontiera del 1973, Angelo Dettori pubblicava un racconto in logudorese che narra come B. Piercy, che in gioventù sarebbe stato un brillante ufficiale dell’esercito di Sua Maestà Britannica in India, vi avrebbe rapito e sposato la bellissima figlia di un marahjà, di nome Kilivan. Giunta in Europa e successivamente in Sardegna dopo il 1870, Kilivan avrebbe coadiuvato il marito impegnato nella costruzione delle ferrovie sarde, dedicandosi alla cura degli operai ammalati di tisi, per i quali avrebbe organizzato una sorta di sanatorio negli ameni boschi di Pattada. Ammalatasi a sua volta, la bella Kilivan sarebbe essa stessa morta di tisi e alla di lei memoria B. Piercy avrebbe intitolato la stazione ferroviaria di Chilivani, nei pressi di Ozieri, che sarebbe pertanto un toponimo di origine indiana!
Si tratta, come si può desumere dalla narrazione, di una “gentile invenzione”, che non trova riscontro nella realtà.
Dietro la leggenda, tuttavia, vi sarebbe uno fondo di verità. L’ing. Piercy avrebbe di fatto portato con sé dall’Oriente un’avvenente donna indiana: era però di condizione sociale modesta e sarebbe vissuta a lungo in Sardegna. Non una principessa, dunque, ma un’avvenente etèra fu la “donna indiana” dell’ing. Piercy.
Il decennio 1870-1880 coincide col completamento del tronco ferroviario da Cagliari a Porto Torres. In questo periodo Benjamin Piercy risiede ormai stabilmente in Sardegna con la famiglia.
Dopo la realizzazione delle Linee del secondo periodo, Benjamin Piercy risiedette saltuariamente in Sardegna, dove veniva soprattutto nella stagione della caccia. L’enorme fortuna accumulata gli consentì l’acquisto di grandi proprietà in Sardegna e in patria. Per la sua opera in favore della Sardegna il re Umberto I lo insignì del titolo di Commendatore della Corona d’Italia. Negli ambienti romani lavorò ad un progetto per la canalizzazione del Tevere e predispose un piano commissionatogli dalla Società Acqua Marcia per l’approvvigionamento di acqua della capitale. Fu inoltre in rapporto con influenti personalità politiche del periodo e divenne intimo amico di Garibaldi; il figlio di questi, Ricciotti, fu suo figlioccio.
Tra il 1879 e il 1883 B. Piercy perfezionò l’acquisto delle tenute di Baddesalighes e di Padrumannu, dove impiantò una fra le aziende agricole più estese e più razionali della Sardegna di fine Ottocento. Nei lavori di bonifica fondiaria della grande azienda impiegò soprattutto lavoratori provenienti dai Comuni sotto la cui giurisdizione ricadevano i terreni, dando così sollievo, in anni di carestia, alla miseria di quelle popolazioni. Per la sua generosità di datore di lavoro, oltre che per le imponenti trasformazioni agrarie che andava realizzando nei terreni montani, il Comune di Bolotana gli concesse, nel 1882, la cittadinanza onoraria.
Il Consiglio comunale di Bolotana – si legge nel diploma rilasciato il 4 aprile 1885 – con deliberazione 2 maggio 1882, debitamente approvata, in segno di riconoscenza per gli ingenti miglioramenti fatti nei vari territori di questo Comune, impiegando centinaia d’operai in annate di miseria e di mancanza di lavoro, nominava il COMMENDATORE BENIAMINO PIERCY, nativo di Wales (Inghilterra), cittadino di Bolotana e, perché consti, la Giunta sottoscritta onorasi rilasciargli il presente certificato.
La morte lo colse all’improvviso a Londra, a seguito di un malore al termine di un banchetto nella Mansion House, la residenza del sindaco della capitale.
Era la sera del 24 marzo 1888.
Nella capitale inglese fu sepolto al Kensal Green Cemetery.
Dopo la morte improvvisa di Benjamin Piercy l’azienda continuò nella strada intrapresa dal suo creatore, incrementando il patrimonio zootecnico. Conduttore dell’azienda divenne, in pratica dal 1888 al 1904, il figlio Henry Egerton Piercy, che si rivelò abile amministratore dei beni.
Nel decennio successivo, col passaggio della proprietà dell’azienda al Maggiore Benjamin Herbert Piercy, la potenzialità economica di essa ebbe un ulteriore incremento anche in virtù dell’introduzione di macchine agricole per le colture foraggere e dell’ammodernamento del caseificio di Padrumannu.