VITA E REALTà DI UNA SOCIETà SARDA

Quaderni Bolotanesi

UN OMAGGIO ALL’ASSOCIAZONE CULTURALE “PASSATO E PRESENTE”

E AI  “QUADERNI BOLOTANESI” 

Se il nome di Bolotana é stato conosciuto, negli ultimi decenni, anche fuori dai confini dell’isola, un grosso merito va alla rivista ”Quaderni Bolotanesi”, che nel 2014 giunge al suo 40° numero annuale. Il primo fascicolo usci, infatti, nel 1975.

Da allora la rivista di strada ne ha fatta davvero tanta.

I ”Quaderni bolotanesi”, diretti da Italo Bussa ed editi dall’Associazione culturale ”Passato e Presente” di Bolotana, hanno conquistato un posto di primo piano nel panorama editoriale della cultura sarda. Il primo numero, uscito in edizione quasi ciclostilata, fu curato dal Comitato di San Bachisio e Sant’Isidoro. Le trecento copie di allora si esaurirono in poco tempo.La vita editoriale dei ”Quaderni bolotanesi” può essere divisa in due fasi: una prima che va dal 1975 a1 1977 in cui gli articoli trattano di tradizioni, storia ed economia locale, e una seconda in cui il contenuto della rivista si allarga fino ad ospitare articoli e saggi di studiosi di fama internazionale. Un salto di qualità, dunque, che se, da un lato, ha reso la rivista sempre meno ”bolotanese”, ha, dall’altro, contribuito allo sviluppo e alla diffusione della cultura, fornendo un importante legame con l’estero e con gli ambienti universitari.

 Fra gli articoli della rivista non sono, tuttavia, mai mancati gli argomenti di interesse locale.

Oggi, dunque, i ”Quaderni bolotanesi” sono diventati, come recita il sottotitolo, una rivista di storia e cultura sarda. Il numero delle pagine é notevolmente aumentato, cosi come quello dei lettori e delle copie. La diffusione é diventata più razionale, allargandosi dalla periferia ai centri culturali più importanti. “Qualcuno sostiene che con la cultura non si mangia. Bene, i Quaderni Bolotanesi sono l’importante esempio che dimostra il contrario, avendo dato alla nostra comunità un prestigio impagabile”-così Francesco Manconi, Sindaco di Bolotana, apre il convegno organizzato in occasione del traguardo raggiunto dalla rivista sarda: 40 anni di instancabile e proficua attività, tra indagini storiche, politiche e sociologiche che hanno saputo guardare alla Sardegna nelle sue più diverse dimensioni e registrare i mutamenti economici e sociali che ne hanno determinato la modernizzazione. “Il nome della rivista, Quaderni Bolotanesi, non deve trarre in inganno– ha detto Luciano Carta, appassionato studioso e storico collaboratore dei Quaderni, nel suo puntuale e rigoroso intervento – perché essa è stata capace di uscire dall’ambito locale. Una rivista aperta, che ha permesso di dare una dimensione viva e reale della società grazie all’apporto di grandi intellettuali ma anche di sconosciuti studiosi locali”Alberto Merler ha ricordato che i Quaderni Bolotanesi sono nati da una festa paesana, quella in onore di San Bachisio e Sant’Isidoro del 1975: “ Tutti noi– dice – dovremo essere grati ai bolotanesi. I Quaderni sono una straordinaria testimonianza sociologica, una creazione dal basso, non solo intellettuale. La storia locale valorizzata è il significato di un movimento di popolo che si studia, riflette e scrive”.

Nei 720 contributi di cui consta l’intera raccolta nei suoi quattro decenni di vita, redatti da 401 autori dei quali 35 stranieri, la realtà sarda viene esaminata in profondità ed estensione nei suoi molteplici aspetti storici, sociologici, economici, industriali, religiosi, di costume, rappresentando pertanto, la rivista, un prezioso patrimonio di conoscenze prevalentemente, ma non esclusivamente, incentrate sulla Sardegna: esempio significativo di collaborazione a tutto campo tra l’intellettualità sarda, italiana e straniera, interessata allo studio dell’Isola.

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